Un ultimo saluto non conosce distanze, ore, fatica.
Ma conosce solo tristezza, tanta tristezza.
Conosce l'amaro in bocca di non averti rivisto dopo essere tornata dal Perù...di non averti visto per tanto tempo,
pur portandoti sempre nel cuore...
Il giorno di Pasqua avrà un significato in più, da quest'anno.
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Una coppola, un furrizzo, una borsa piena di cicoria, una valanga di mandorle da sgusciare, il giornalino di Tiramolla, un abbraccio stritolante condito da una miriade di baci impossibili da schivare...la mitica frase "muta, settate d'uoco e mancia"...
Questo nel mio cuore...
Il ricordo dell'unica persona seduta sul balcone o in poltrona, alla quale potevo accostarmi sapendo che mi avrebbe preso la mano, sapendo che avrebbe ridacchiato dicendomi "eh eh eh paoletta, paoletta" e sapendo che avremmo potuto stare accanto per ore senza parlare, mano nella mano, in pace, godendo uno della presenza dell'altro dopo mesi-anni di lontananza...
sapendo che la sua cruce (la nonna n.d.r.) prima o poi sarebbe apparsa appioppandoci commissioni.
Addio nonno, mi mancherai tanto

povera paola
RispondiElimina... POVERINA
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